22OTT2013

Scritto da il manifesto

MOSTRE
Sono trascorsi novant’anni dalla prima mostra olandese sull’arte russa del XIX e XX secolo – «De eerste Russische Kunsttentoonstelling», questo era il titolo – organizzata presso lo Stedeljik Museum, nel 1923: il museo divenne il primo in cui fu possibile ammirare il Suprematismo di Malevic, fuori dai confini russi.
Ora lo Stedelijk di Amsterdam cerca di replicare quella leggendaria rassegna, presentando, fino al 2 febbraio, «Kazimir Malevic e l’avanguardia russa», la più grande esposizione degli ultimi anni incentrata su uno dei principali fondatori dell’arte astratta (poi, la mostra andrà alla Tate di Londra e alla Bundeskunsthalle di Bonn). Al di fuori della Russia, infatti, è l’olandese Stedelijk a possedere la più grande collezione di opere del padre del Suprematismo. Per la prima volta, la raccolta del museo sarà esposta insieme alle straordinarie collezioni di Nikolai Khardzhiev (affidata, tramite la fondazione Khardziev, allo Stedelijk stesso) e di George Costakis (proveniente dal Museo nazionale di arte contemporanea di Salonicco). I due sono stati i primi collezionisti dell’avanguardia russa, anche in tempi in cui l’arte astratta era vietata nell’Unione Sovietica.
Malevic viene letto e proposto insieme a diversi compagni d’avventura, in un omaggio all’avanguardia russa del primo Novecento, con opere, fra gli altri, di Marc Chagall, Ilia Chashnik, Boris Ender, Ksenia Ender, Maria Ender, Yurii Ender, Natalia Goncharova, Vasilij Kandinskij, Ivan Kyun, Mikhail Larionov, El Lissitzky, Lyubov Popova, Ivan Puni, Alexander Rodchenko.